RICCARDO CUOR DI LEONE O CUOR DI TERRORE ?

Rivisitata dalla televisione inglese la figura del sovrano
di Giuseppe Calzone
 
Nel numero 5/95 del settimanale vibonese l’Altra Provincia è stato riportato un episodio riguardante il re d’Inghilterra Riccardo cuor di leone il quale, andando alle Crociate in terra Santa, giunse in Calabria e il 21 settembre del 1190 si fermò a Mileto, ospite dell’abbazia della SS. Trinità. Qui venne alle mani con alcuni contadini. Il diverbio, come narra lo storico  inglese Roger  de Oweden ( Bibliotheca Historica Siciliae, tomo II) fu causato da Riccardo che prese un falco ad un contadino . Questi chiamò in aiuto i vicini ed il monarca, scaraventato a terra rischiò di essere linciato. Il fatto viene ricordato anche da Domenico Taccone Gallucci che, nella monografia “Città e diocesi di Mileto “ 1882, menziona lo storico inglese. L’articolo in questione ,nonostante i riferimenti bibliografici, da alcuni è stato accolto con scetticismo, quasi che si trattasse di amenità imbastite per dal lustro al paese natio dell’articolista. Il fatto raccontato, in verità rappresentava una stonatura rispetto all’immagine che ci è stata tramandata dalla storiografia ufficiale su Riccardo Cuor di Leone, ritenuto il simbolo del perfetto cavaliere medievale. Sicché era poco credibile che il monarca inglese si fosse azzuffato con un villano dopo avergli rubato un falco. Sennonché , a confermare come Re Riccardo non fosse nuovo a simili imprese è intervenuta la televisione inglese BBC, che ha riscritto la storia e ha demolito il mito del monarca. Il quotidiano “La Repubblica” del 5 gennaio 1995 nelle pagine della cultura dà notizia di questa inversione di rotta  titolando : Rivisitazioni: La BBC riscrive la storia, manda in frantumi un mito: “ Il re dei re era un assassino sanguinario”; Riccardo  cuor di terrore. Il documentarista Terry Jones, suffragato dall’esperto Steven Runciman, ne dice di cotte e di crude. “Riccardo era un criminale interessato soltanto al denaro e alla guerra”, e la terza crociata gli diede l’occasione di compiere dei massacri quotidiani. Nel confronto con il Saladino, re dei musulmani, è quest’ultimo a farci una bella figura. Se il cronista normanno Ambroise ,che nel 1190 seguì Riccardo Cuor di leone  e ne raccontò le gesta, potesse ascoltare questi giudizi si rivolterebbe nella tomba. Egli ci descrisse il valore che mostrò nella liberazione della città di Giaffa in Israele , raccontando come il Re, avvertito che la città stava per cadere in mano musulmana, la mattina di un  1° agosto  si precipitava  sul posto con alcune navi genovesi. Prima che le navi attraccassero, Riccardo con lo scudo al collo, un’ascia danese in mano, saltava in mare, con l’acqua fino alla cintura correva alla riva, la liberava dai Musulmani, penetrava nella città, qui trovava i nemici che saccheggiavano le case, ne faceva un’orribile carneficina e metteva in fuga l’esercito del Saladino”. ( René Grousset – L’epopea delle Crociate, Ed. De Agostini, 1968 ) . In verità a mettere in discussione la figura di Riccardo ci aveva pensato qualche anno fa la biografa Régine Pernoud. Il Re era un ottimo soldato ma era un cattivo re, un cattivo figlio (insidiò il regno del padre) ed un cattivo marito. Condottiero eccezionale ma facile agli eccessi anche nella vita privata e sentimentale. Più volte intrattenne rapporti omosessuali. Forse anche la sua amicizia con Robin Hood, che lo aiutò a recuperare il regno usurpatogli dal fratello Giovanni senza terra, è una favola. E , tuttavia, pare che riuscisse a mantenere i suoi legami con il popolo al quale non esitava a manifestare il suo più sincero pentimento per le malefatte commesse . La terza Crociata che per il cronista medievale Ambroise fu una splendida avventura, nel documentario della BBC assume i toni di una sequela di massacri e azioni turpi. L’esercito di Riccardo sarebbe stato composto da “una teppaglia di mercenari contadini “ e i crociati erano “una massa di cannibali” e massacrarono tutti gli Ebrei che riuscirono a trovare in Germania. La strage degli ebrei fu in effetti una delle pagine più turpi dell’impresa crociata; impresa animata da una profonda fede e sostenuta dall’idea-forza della liberazione di Gerusalemme. Gli Ebrei venivano ritenuti colpevoli della situazione in cui si trovava la Terra santa perché avevano fatto crocefiggere il Cristo , indebolelendo di conseguenza la condizione dei Cristiani ( Le Crociate, L. Gatto, Ed. Econ. Newton, 1994 ). Per tornare a Terry Jones, commentatore della BBC, egli riferisce che i Crociati di Riccardo in Turchia distrussero interi villaggi poiché non si erano accorti che erano abitati da popolazioni convertite al cristianesimo e, addirittura, per una disputa su un paio di scarpe uccisero 4000 persone. Stando così le cose la rissa di Mileto, in cui si cacciò Riccardo per colpa di un falco e di un indomito contadino, che ne era il legittimo possessore, è episodio da educande; comunque conferma che il Re inglese non era affatto uno stinco di santo.

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